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Inno alla bellezza

Posted by Manu Mattos on 21.7.10 in













Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà?
Il tuo sguardo, infernale e divino, versa,
mischiandoli, beneficio e delitto: per questo ti si può
comparare al vino.

Riunisci nel tuo occhio il tramonto e l'aurora, diffondi
profumi come una sera di tempesta; i tuoi baci sono
un filtro, la tua bocca un'anfora, che rendono audace
il fanciullo, l'eroe vile.

Sorgi dal nero abisso o discendi dagli astri? Il
Destino incantato segue le tue gonne come un cane:
tu semini a casaccio la gioia e i disastri, hai imperio
su tutto, non rispondi di nulla.

Cammini sopra i morti, Beltà, e ti ridi di essi, fra i tuoi
gioielli l'Orrore non è il meno affascinante e il Delitto,
che sta fra i tuoi gingilli più cari, sul tuo ventre
orgoglioso danza amorosamente.

La farfalla abbagliata vola verso di te, o candela, e
crepita, fiammeggia e dice: "Benediciamo questa
fiaccola!" L'innamorato palpitante chinato sulla bella
sembra un morente che accarezzi la propria tomba.

Venga tu dal cielo o dall'inferno, che importa, o
Beltà, mostro enorme, pauroso, ingenuo; se il tuo
occhio, e sorriso, se il tuo piede, aprono per me la
porta d'un Infinito adorato che non ho conosciuto?

Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
che importa se tu - fata dagli occhi vellutati, profumo,
luce, mia unica regina - fai l'universo meno orribile e
questi istanti meno gravi?

Charles Baudelaire

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